Il Museo conta sulla presenza dei volontari dell’Associazione degli Amici del Museo – che svolgono un’essenziale funzione di guida fornendo la propria testimonianza per illustrare gli oggetti, la loro storia e la loro funzione – anche su quella di un operatore didattico che accompagnerà le visite e condurrà i laboratori, sviluppando attività che potranno arricchirsi anche attraverso il dialogo e la collaborazione con gli insegnanti delle scuole.
La nostra offerta didattica prevede attualmente tre formule:
La visita didattica
durata: un’ora e 15 minuti circa numero degli alunni: non più di 20
animatori: una delle guide del Museo con la partecipazione dell’insegnante
attività: illustrazione degli ambienti e degli oggetti principali
La visita animata
durata: due ore circa
numero degli alunni: non più di 20 oppure non più di 40 che si suddividono durante la visita in due gruppi
animatori: una delle guide del Museo con la partecipazione degli insegnanti
attività: l’illustrazione degli ambienti e degli oggetti principali è approfondita con esercitazioni ed esperienze stimolate da domande, brevi narrazioni, questionari essenziali
Visita e laboratorio didattico
durata: da definire per ciascun laboratorio
numero degli alunni: non più di 20 oppure non più di 40 che si suddividono in due gruppi
animatori: una delle guide del Museo
attività: le proposte attinenti ai laboratori didattici, che saranno attivati e illustrati alle scuole a partire dall’inizio dell’anno scolastico e definite con gli insegnanti
I laboratori sono concepiti per essere svolti all’interno del Museo, come approfondimento degli spunti che le collezioni e l’allestimento suggeriscono. La prima parte di ciascun laboratorio si realizza quindi all’interno del percorso di visita (illustrato dalle guide del Museo), mentre la seconda nell’aula didattica: uno spazio di lavoro dotato di materiali ed attrezzatura adeguati.
La visita didattica e il laboratorio si sviluppano in accordo con gli insegnanti.Le attività previste in ciascun laboratorio sono adattabili per impegno e complessità a diversi livelli di scolarità, pertanto la conduzione del laboratorio tiene conto di volta in volta dell’età dei ragazzi che vi partecipano
I laboratori finora attivati sono:
1. Chi, che cosa, perché, quando: il gioco dell’oca del Museo di Mairano
Il laboratorio si sviluppa nel confronto fra le immagini contenute nel gioco dell’oca proposto dal Museo (e riprodotto a grande dimensione nelle sale dedicate al lavoro dei contadini) e gli oggetti esposti. Domande stimolo e una scheda di lavoro permettono di fissare le corrispondenze più significative, sulle quali si torna nella seconda parte del laboratorio, in aula didattica, identificando gli oggetti e le loro funzioni (che cosa, perché), classificandoli secondo il ciclo temporale al quale appartengono (quando) e individuando i soggetti che li impiegavano (chi) con il sussidio di immagini che li riproducono.
Il tradizionale gioco dell’oca, qui ripensato a fini didattici, funge da stimolo per un’attività che consente così di stabilire correlazioni ed entrare in contatto con figure e momenti che hanno caratterizzato la civiltà contadina.
2. Le cose e il tempo
Il laboratorio sollecita l’individuazione delle relazioni fra le cose – gli oggetti esposti nel Museo – e il tempo della vita individuale, familiare, collettiva. La scoperta di un contenuto immateriale, di una quarta dimensione racchiusa all’interno degli oggetti di esperienza quotidiana, è il filo conduttore delle attività di questo laboratorio, che rende concreta l’idea del Museo come luogo di confronto fra passato e presente.
Nell’ambiente della cucina, viene sollecitata – attraverso domade stimolo – la constatazione della obsolescenza e della permanenza degli oggetti e delle loro funzioni, la loro classificazione in relazione alla cadenza del loro uso e quindi al valore che essi assumono in relazione allo scorrere del tempo della giornata, della settimana, delle stagioni, ma anche del ciclo dell’anno e delle età della vita. Di qui la possibilità di mettere in risalto la concezione “circolare” del tempo propria della civiltà contadina rispetto a quella “lineare” che contraddistingue il nostro mondo.
Nella seconda parte del laboratorio, nell’aula didattica, i ragazzi sono indotti a riconoscere le cadenze della quotidianità nella cascina attraverso l’ascolto e l’analisi di un documento sonoro, e ad approfondire la classificazione avviata precedentemente servendosi di immagini degli oggetti visti.
3. Farine, pane, polenta
Il laboratorio rientra nel percorso che all’interno del museo illustra il ciclo del frumento a confronto con quello del mais nell’ambito della produzione cerealicola della pianura bresciana.
La parte iniziale si sofferma quindi in particolare sulla prima sala dedicata al lavoro dei contadini, dove i ragazzi prendono contatto con gli attrezzi, i prodotti e i tempi della cerealicoltura.
Nella seconda parte, i ragazzi sono indotti a riconoscere diversi tipi di cereali attraverso l’osservazione e la cernita dei grani, per poi individuarne i caratteri e le possibili trasformazioni alimentari mediante la manipolazione delle farine e la produzione di impasti per l’ottenimento di cibi diversi (polente, pani, biscotti, pop corn, ecc.).
I costi previsti sono i seguenti:
- visita didattica (gruppo di non più di 20 alunni): 20 euro
- visita animata (per uno o due gruppi di non più di 20 alunni ciascuno): 40 euro
- visita e laboratorio didattico (per uno o due gruppi di non più di 20 alunni ciascuno): 50 euro